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20.07.2015 - Riflessioni sull'immigrazione del collettivo Askavusa di Lampedusa


A un mese dalla giornata mondiale del rifugiato riportiamo gli spunti di riflessione sulla immigrazione proposti dal collettivo Askavusa di Lampedusa.

un grazie particolare a Giacomo Sferlazzo.

SULL'IMMIGRAZIONE (spunti per una discussione politica)

1) Eliminare le cause che determinano le migrazioni:
- Guerre
- Produzione e vendita di armi (L'Italia e' ai primi posti nel mondo)
- Sfruttamento dei territori (Politiche di multinazionali e grandi industrie)
- Sfruttamento dei lavoratori (Capitalismo, globalizzazione)

2) Regolarizzare i viaggi di tutte e tutti:
- Favorire voli e navi di linea: i/le migranti pagano anche fino a 6/7 mila euro per arrivare in Europa, potrebbero pagarsi dei viaggi regolari ed avere anche liquidità per affrontare i primi tempi in Europa
- Istituire dei visti europei a lungo termine (2- 3 anni) per potere restare in Europa regolarmente
- Istituire nelle ambasciate dei paesi di partenza e di transito degli uffici per la richiesta di asilo politico
- Programmare delle quote di accoglienza europea (UE 504 milioni di abitanti con PIL pro capite di 29000€ annui. 10 milioni di migranti (numero esagerato), sarebbero uno ogni 50 europei.

3) Eliminare “l'affare dell'accoglienza”
- Chiudere i centri per migranti e con i soldi che si risparmierebbero avviare delle piccole cooperative miste (migranti e residenti) per svolgere lavori nei comuni
- Dare la possibilità alle tante persone che vorrebbero aiutare chi ne ha bisogno favorendo l'accoglienza diffusa (vedi Riace) o l'accoglienza in casa.

Non guardiamo all'immigrazione come una cosa bella ma come il sintomo di un sistema economico che vede nel profitto l'unico valore, il sintomo di una politica assolutamente subalterna alle logiche del capitale. I migranti sono vittime come noi di questo sistema economico e politico, non li conosciamo tutti/e ad uno ad uno e non possiamo garantire su ognuno/a di essi/e cosi come non possiamo garantire su tutti gli europei e su tutte le europee. Di sicuro ci sono gli oppressori e gli oppressi, noi siamo con gli oppressi e possiamo assicurare che tra i migranti ci sono oppressi e non oppressori.

collettivo Askavusa